(Tecnologie Empatiche ed Espressive per Persone con SLA)

Una delle sfide più importanti per il progresso umano, sociale e tecnologico, è sicuramente quella di migliorare la qualità di vita di persone le cui capacità d’azione sono colpite da patologie invalidanti e degenerative come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). In questo contesto, le più recenti tecnologie devono far fronte innanzitutto alla difficoltà di attuare l’interazione stessa con la persona ostacolata dalla malattia nei più semplici atti comunicativi.





Con la finalità di facilitare i processi comunicativi di persone con SLA, è nato nel 2015, per iniziativa della Fondazione Roma, il progetto TEEP-SLA (Tecnologie Empatiche ed Espressive per Persone con SLA), condotto dal dipartimento di Robotica Avanzata – ADVR – dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT – di Genova con il contributo clinico-scientifico della Fondazione Sanità e Ricerca, i cui pazienti partecipano attivamente alla valutazione dei dispositivi sviluppati da IIT e al design degli stessi.

Il progetto TEEP-SLA mira a realizzare strumenti che assistano i processi interattivi di persone con SLA tramite tecnologie espressive ed empatiche, capaci di offrire la possibilità di esprimere atti di comunicazione verso altri individui e di controllo verso dispositivi tecnologici in modo intuitivo e coinvolgente, adattando feedback e processi di esecuzione allo stato psicofisiologico del malato, per facilitare e personalizzare ogni processo di interazione.

Tali tecnologie sono implementate in un’interfaccia di controllo che media le interazioni tra il paziente e diversi dispositivi, da quelli per la videoscrittura a quelli per la telepresenza. Questa interfaccia utente è realizzata tramite l'integrazione in tempo reale di informazioni ottenute dai più classici rilevatori di movimenti oculari e dalle interfacce innovative cervello-computer sviluppate dal progetto al fine di ottenere un sistema multisegnale di riconoscimento dei comandi che sia intuitivo e robusto. Inoltre, l'interfaccia non costringe la persona ad adattarsi alla macchina, ma si adatta alla persona tramite un sistema multimodale di feedback capace di arricchire l'esperienza del fruitore e l'efficacia del sistema di riconoscimento dei comandi.


Assistere i processi comunicativi della persona con SLA è la prima vera sfida di questa nuova interfaccia utente, visto il ruolo fondamentale di tali processi nell'esprimere il punto di vista di ogni individuo in tutti gli ambiti relazionali e sociali che caratterizzano la vita di una persona.


L'approccio di questo progetto, centrato sul paziente, risponde alla necessità di ottimizzare l’interazione uomo-macchina, anche al fine di accrescere la motivazione della persona affetta da SLA all’utilizzo degli ausili interattivi proposti, progettati considerando il suo parere insieme a quello del personale medico-sanitario e dei familiari, in un'ottica di design iterativo e partecipativo.


Il risultato finale è una serie di soluzioni capaci di arricchire le esperienze della persona con SLA in base alle sue scelte e disposizioni, facilitandone o permettendone l'espressione nel suo contesto quotidiano tramite l'estensione tecnologicamente mediata delle sue possibilità esplorative, creative e relazionali.